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1° aprile, il giorno più burlone dell’anno.

1 Marzo 2018 1° aprile, il giorno più burlone dell’anno.

Torna la giornata più “scherzosa” del calendario: in un mondo spesso inutilmente serioso, questo articolo ci aiuterà a scoprire come gli scherzi del 1° aprile riescano davvero ad accomunare un po’ tutti, grandi (in tutti i sensi) e piccini. Perché anche prendere (e prendersi) un po’ in giro può essere fonte di autentico benessere!

GENESI DI UN PESCE
Il 1° aprile, ormai lo sappiamo, è buona norma diffidare di qualsiasi notizia, e stare doppiamente in campana quando amici o parenti propongono o affermano qualcosa: è il giorno in cui niente è detto e tutto è scherzo.
Ma da dove deriva l’usanza di fare scherzi a inizio aprile, e perché queste burle le chiamiamo – appunto – pesci d’aprile? La risposta si perde nella classica notte dei tempi, ma alcune ipotesi sembrano essere più accreditate di altre. Si parla in primis di uno “scambio di data”: in Francia, fino al XVI secolo, il capodanno si festeggiava il 25 marzo, e i festeggiamenti culminavano il 1° aprile con scambi di regali e lauti banchetti. Quando Carlo IX scelse di adottare il calendario gregoriano, spostando di fatto l’inizio dell’anno all’odierno 1° gennaio, la popolazione non la prese bene: il primo di aprile diventò dunque occasione di regali finti e banchetti inventati, col chiaro intento di spernacchiare la regola.
Ma ci sono anche versioni differenti della storia: i pesci d’aprile potrebbero nascere dalle magre pesche di inizio primavera, alla fine delle quali i pescatori venivano pure scherniti dai compaesani. O da una spina di pesce, quella da cui – proprio il 1° aprile – un Papa fu liberato grazie al provvidenziale intervento di Bertrando di San Genesio, Patriarca di Aquileia: ecco perché, a tutt’oggi, la tradizione vuole che il primo giorno d’aprile il pesce sia bandito.

RICHARD BRANSON, IL VIP CHE AMA GLI SCHERZI
Quale che ne sia l’origine, comunque, di certo ci sono loro, gli scherzi. Burle talvolta grezze (ne sia d’esempio il classico “kick me” attaccato alla schiena del malcapitato, famosissimo in Scozia) ma spesso talmente elaborate e complesse da essere elevate a vera e propria arte. Un amante VIP del “fools day” è il magnate Richard Branson, illuminato patron dell’impero Virgin: il 31 marzo del 1989 atterrò nel Surrey con un finto disco volante, da cui al cospetto degli atterriti “bobbies” emerse un omino vestito in tuta spaziale. Non si contano poi i finti annunci pubblicitari relativi alle sue tante attività, dalle palestre per cani (2009) agli aerei con pavimentazione in vetro (2013) per godersi “l’imperdibile opportunità di ammirare lo splendido panorama della Gran Bretagna durante il volo”. Il 1° aprile del 2011 annunciò addirittura di aver acquistato Plutone “a fronte di una somma riservata”.

PESCI D’ANNATA
Branson non è stato il solo ad omaggiare il 1° aprile: la storia recente è piena di scherzi da ricordare. Nel 1905, il quotidiano tedesco Berliner Tageblatt annunciò che una banda di rapinatori aveva messo a segno il colpo della vita, scavando un tunnel sotto la tesoreria federale statunitense, sgraffignando 268 milioni di dollari e devastando dunque le finanze nazionali. Era un pesce d’aprile, ma prima di accorgersene i giornali di mezzo mondo avevano condiviso sulle proprie prime pagine la sconvolgente notizia.
Nel 1957 fu addirittura la BBC a rilanciare un pesce d’aprile: giocando sulla scarsa conoscenza da parte del pubblico di un alimento al tempo davvero esotico, il corrispondente dalla Svizzera asserì che al di là della Manica il canton Ticino era nel pieno di una “eccezionale messe di spaghetti”, mentre la telecamera inquadrava gente del posto che raccoglieva pasta da alberi e cespugli per poi mangiarli a cena (“veri spaghetti di campo”, chiosava infine la voce narrante). In tanti protestarono con l’emittente per aver mischiato informazione e fiction, ma altrettanti scrissero per avere informazioni su come piantare degli spaghetti nel giardino di casa.
Ma la palma di scherzo più raffinato e letale va senza dubbio al grande Jonathan Swift, che decise di funestare l’astrologo John Partridge, reo a suo dire di riempire i propri almanacchi di predizioni fasulle. L’autore satirico scelse di dargli pan per focaccia, pubblicando un almanacco sotto falso nome nel quale si prevedeva la morte per febbre di Partridge il 29 marzo alle 11.00 del mattino.
Partridge non stette al gioco e diede del bugiardo all’anonimo autore, ma Swift rincarò la dose dando alle stampe proprio il 29 marzo un’elegia in morte dell’astrologo. In un paio di giorni la notizia fece il giro del Paese, e quando il 1° aprile Partridge uscì tranquillamente in strada fu accolto da occhiate e bisbigli di sorpresa. Il battibecco tra i due a colpi di pamphlet andò avanti ancora per un paio di episodi, ma Swift aveva già ottenuto ciò a cui mirava: il discredito del ciarlatano, che infatti si guardò bene dal pubblicare altri almanacchi.

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