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Paese che vai, (Natale che trovi: seconda tappa nelle tradizioni natalizie

4 Dicembre 2020 Paese che vai, (Natale che trovi: seconda tappa nelle tradizioni natalizie

Tante sono le tradizioni che in questo periodo segnano i vari Paesi del mondo, e una sola puntata non ci sarebbe mai bastata a contenerle tutte. Abbiamo dunque previsto una nuova tappa, piena di stupefacenti curiosità!

Anche quest’anno in molti hanno trascorso un Natale casalingo a causa della recrudescenza della pandemia: per ovviare alla delusione dei viaggiatori incalliti, noi vi proponiamo un secondo giro del mondo alla ricerca delle tradizioni natalizie più curiose e caratteristiche. Psst: se vi siete persi il primo, lo trovate qui!

A NATALE OGNI BABBO VALE
La Gran Bretagna ha un Babbo Natale tutto suo, che non è il classico Santa Claus ma l’autoctono Father Christmas, che si accompagna alla renna Rudolph: è proprio dall’Inghilterra che arriva inoltre il calendario dell’avvento, ormai sdoganato anche da noi, con cui i piccoli marcano a suon di dolcetti il countdown per il fatidico 25 dicembre.
Proprio il 25 dicembre, nella cittadina canadese di Labrador City, si svolge una gara molto particolare: vince chi ha decorato meglio la propria casa, statue di ghiaccio incluse.
Nemmeno le abitudini culinarie sono tutte uguali, anzi! Proprio in Canada il pranzo di Natale prevede aragoste, mentre in Giappone si gusta pollo fritto. A proposito: se siete alla ricerca di idee per qualche ricetta natalizia dal mondo, qui ve ne abbiamo proposto alcune tutte da realizzare.

UN UOMO ENTRA IN UN NUOVO ANNO: SPLASH!
Tuffarsi nell’anno nuovo può sembrare un’espressione metaforica, ma non sono pochi i popoli che la prendono decisamente sul serio e inaugurano l’anno nuovo con una temeraria nuotata. Certo, farlo nella mite Barcellona – la caratteristica Primer Bany de l’Any, istituita sin dal 1996 sulla spiaggia di Sant Sebastià – può sembrare un gioco da ragazzi, ma se vi dicessimo che ci si arma di coraggio anche in Svezia, Ungheria e Irlanda del Nord? In Olanda è addirittura dal 1965 che a Scheveningen ci si lancia puntualmente nelle gelide acque del Mare del Nord il primo dell’anno per poi riprendere colore con cioccolata calda e minestra di piselli.

TRA COLORI E CIMITERI
Quello che il CoVid ci ha tolto è la gioiosa possibilità di assembrarci, e la tristezza raddoppia se si pensa a tutti quei paesi in cui non solo il Carnevale, ma persino il nuovo anno viene accolto con parate e cortei: a Nassau, nelle Bahamas, la coloratissima Junkanoo parade scuote ed elettrizza gli abitanti dalle 2 di notte fino all’ora di colazione, ma anche in tutto l’arcipelago caraibico l’alba del 1° gennaio si accoglie con ritmi calipso. C’è poi chi corre la maratona, come i residenti di Sao Paulo che macinano quindici chilometri d’asfalto partendo dalla centralissima Avenida Paulista (forse per smaltire i bagordi delle feste!).  E c’è chi dorme in un cimitero, come i cileni di Talca, che la notte del 31 dicembre si assopiscono sulle tombe dei propri defunti in segno di devozione.

Insomma, il mondo è bello perché è vario… e noi non vediamo l’ora di tornare a viaggiare, perché non c’è benessere più autentico dell’entrare in contatto con nuove culture e tradizioni. Nell’attesa di poterlo fare, ancora buon anno a tutti!

 

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