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Green Fashion, quando la moda diventa sostenibile

5 Marzo 2022 Green Fashion, quando la moda diventa sostenibile

Cresce il numero degli stilisti che hanno fatto della sostenibilità una missione, creando abiti degni delle migliori passerelle in chiave ecologica. Cosa indossare per essere dei veri Green Fashion addicted?

Era il 2010 quando l’eccentrica Lady Gaga si presentò alla serata degli MTV Video Music Awards indossando un abito di carne, suscitando reazioni di ogni tipo. Lei stessa spiegò che la sua fu una provocazione, lanciata per sensibilizzare il pubblico sul tema dei diritti degli animali e su come questi vengano uccisi in nome del nostro costante desiderio di sentirci alla moda.

In questi anni si è fatta strada, grazie soprattutto al lavoro di grandi stilisti come Stella McCartney, la Green Fashion, che si fonda su abiti realizzati con materiali di riciclo degni delle passerelle più prestigiose del mondo.

Essere sostenibili diventa una vera e propria moda, oltre che un business sempre più consolidato, come dimostra il crescente numero di aziende che scelgono di adottarlo, facendo la propria parte nella lotta ai cambiamenti climatici e raggiungendo l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile.

L’industria della moda contribuisce a circa il 10% delle emissioni globali di gas serra rilasciate in atmosfera, a causa delle lunghe catene di approvvigionamento e della produzione ad alta intensità energetica: in poche parole, il settore del fashion consuma più energia rispetto a quello dell’aviazione e delle spedizioni messi insieme. Inevitabile pensare che l’azione di cambiamento volta alla riduzione delle emissioni di carbonio sia fondamentale per limitare il riscaldamento, come previsto dagli obiettivi fissati in seguito all’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

Pioniera della Green Fashion è la talentuosa Stella McCartney, che in collaborazione con Hunter ha di recente presentato i primi stivali realizzati con gomma naturale sostenibile, e si prepara al lancio della Koba Fur-Free-Fur, ovvero la prima pelliccia biologica, interamente prodotta con l’utilizzo di ingredienti vegetali. La stilista si è fatta inoltre promotrice del Fashion Pact, un accordo sottoscritto da circa 56 aziende del settore della moda e del tessile, per un totale di 250 marchi rappresentati (da Giorgio Armani a Prada, da Chanel a Mango).

Molte sono le celebrità che sempre di più rinunciano a indossare pellicce, una su tutte, la Regina d’Inghilterra Elisabetta II: Sua Maestà ha recentemente dichiarato che d’ora in poi nel suo guardaroba troveranno spazio solo modelli sintetici ed ecologici.

In salsa nostrana, spicca il nome di Tiziano Guardini, giovane e promettente ecodesigner definito dal Corriere della Sera “lo stilista della natura”, grazie al suo utilizzo di materiali organici come la rafia e l’Econylon, ottenuto da rifiuti come le reti da pesca abbandonate nei mari. “Cambiare se stessi per cambiare il mondo” è il grido che ha accompagnato il lancio della sua collezione Colorfull Mountain.

Oseremmo dire, quindi, che oggi più che mai la scelta di una moda sostenibile sia un must per chi vuole essere davvero trendy.

Facendo qualche passo lontano dalle passerelle per spostarci nella vita di tutti i giorni, anche noi possiamo vestire eco e giocare un ruolo importante nella salvaguardia e nel rispetto dell’ambiente. Come? Seguendo poche ma importanti regole.

  • Guardiamo l’etichetta: scegliere capi prodotti con fibre naturali ci consentirà di evitare materiali sintetici come il Poliestere che, a ogni lavaggio, rilasciano particelle di microplastiche invisibili ma decisamente dannose per il mare.
  • Laviamo quando è necessario: spesso si usa la lavatrice solo per rinfrescare i panni. Pessima abitudine! Meglio lavarli solo quando lo stato degli indumenti lo richiede davvero e preferibilmente a carico pieno.
  • Più vita ai nostri capi: pensiamo che quel maglione non sia più di moda? Un piccolo buco e scegliamo di sbarazzarci dei nostri pantaloni? Allunghiamo la vita dei nostri capi e godiamoceli il più a lungo possibile: la natura ci ringrazierà.
  • Mai abiti nella spazzatura: trasloco e cambio di stagione sono momenti in cui si riempiono sacchi di abiti che non usiamo più. Riponiamoli negli appositi contenitori o regaliamoli a chi ne ha bisogno: buttarli nella spazzatura significa che verranno bruciati o sotterrati.
  • La qualità prima di tutto: non riempiamo i nostri armadi di abiti, ma prima di acquistare chiediamoci sempre se quel capo lo useremo davvero. Una pratica sostenibile anche per il nostro portafoglio!

 La moda non è qualcosa che esiste solo negli abiti. La moda è nel cielo, nella strada, la moda ha a che fare con le idee, con il nostro modo di vivere, con quello che sta accadendo. (Coco Chanel)

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